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mercoledì 18 novembre 2009

Urliamo-un anno di durissimo lavoro


E' stato un anno durissimo, in cui abbiamo messo in piedi un'operazione socioculturale grande ed importante.
Urliamo è nata un anno fa sulla scia del disagio creatosi a causa del totale disinteresse degli enti e fondamentalmente della gente comune all'arte e alla cultura. Questo ha generato una società disattenta, imbarbarita, concentrata solo su se stessa, priva di ogni emozione propria.
Di conseguenza, tutti coloro che lavorano nell'arte, nella cultura, insomma nella creatività, cioé in settori dove l'opera dell'ingegno è autonoma, si trovano a lottare per pochi spiccioli, quasi a fare la fame.
Tutto questo se ci pensate è paradossale, visto che l'arte e la cultura sono un enorme patrimonio per la nostra nazione e ci darebbero, se ben sfruttati, sempre e comunque un vantaggio competitivo inarrivabile.
Sembra tutto molto semplice e invece. avete mai visto un politico sposare questa causa per tutelare i migliaia di operatori, lavoratori indifesi che sono alla mercé di questo mondo freddo e razionale?
Nel Novembre dello scorso anno ho preso il coraggio ed ho iniziato a raccontare questo disagio, questa volontà di protestare, di dire alla gente, "guardate che non è tutto come sembra o come vogliono farvi credere, bisogna svegliarsi dal torpore iniziare ad urlare, non per marcare e definire le distanze, ma per affermare la nostra esistenza, il nostro diritto ad esistere".
Grazie al social networking, prima con myspace, poi con facebook, la notizia, l'urlo ha iniziato a diffondersi, sino ad arrivare ad interessare testate nazionali come Repubblica.it.
Oggi sono migliaia le persone che conoscono il progetto, però non posso nascondere una profonda delusione, nel vedere che la gente non reagisce, non che mi aspettassi una rivoluzione, ma almeno dei riscontri più attivi, costanti.
Ho capito che le persone intorpidite come sono da quello che accade reagiscono solo se qualcuno tocca quello che hanno, senza comprendere che poco a poco quello che si ha è sempre meno, ce lo tolgono lentamente senza che ce ne accorgiamo.
Tutto avviene lentamente, ma inesorabilmente, questo senso di angoscia ed infelicità attanaglia ognuno di noi, e ci spinge verso il baratro, l'ignoranza dell'esistenza della libertà.
Potremmo tentare di ribellarci, di uscire allo scoperto, e invece siamo li rammolliti ad attendere che qualche altro colpo arrivi, a ferire la nostra anima, ad umiliare la nostra intelligenza.
Una società fatta di feste, di risa forzate, vuote, dove tutto sembra ineluttabile si stanno diffondendo, legittimando il male e le ingiustizie che ci vengono fatte ogni giorno.
Vogliono farci credere questo, che la cosa è così grande che noi non possiamo fare nulla, non possiamo contrastare neanche per un attimo quello che accade.
Allora l'urlo sembra inutile, sprecato, destinato a cadere nel vuoto.
Oppure c'è una variante, "simpatica" ci fanno credere che potremo urlare sempre e comunque, quando vorremo, così il tempo passa e cancella i sacrifici che ognuno di noi ha fatto, ovviamente per niente, visto che quel momento, ovviamente, non arriverà mai visto che siamo così presi nel fare nulla.
Allora, ci diamo da fare, riempiamo i social networks di amenità, scriviamo su Facebook, raccontando della nostra vacanza, convinti che i nostri amici ci seguiranno, magari ci invidieranno anche un po' perchè no, pensiamo così di lasciare un segno, che invece non lasceremo.
Tutto diventa un gioco, sembra destinato a non fare nessun danno ed inconsapevolmente aderiamo, invece non capiamo che far passare inutilmente il nostro tempo è la peggiore condanna che ci possa essere inflitta.
Dobbiamo consumare e non pensare, ci sono gli altri che pensano per noi, allora giochiamo e ridiamo, così non pensiamo alla paura che abbiamo, alle ansie, alle nostre incertezze.
Invece non deve essere così, in questo anno, grazie agli artisti che collaborano attivamente, e ne sono parte integrante, abbiamo scosso la coscienza della gente.
Urliamo ha ricevuto centinaia di messaggi, di complimenti, di protesta, a volte qualche insulto, non importa. L'importante è far capire e capire noi stessi che dobbiamo reagire e non accettare tutto come "ineluttabile".
Buon compleanno Urliamo, buon compleanno a tutti coloro che mi hanno, ci hanno aiutato e si stanno muovendo "finalmente" verso la creazione dei gruppi Urliamo locali, gruppi di persone pensanti che iniziano a dire la loro sulle cose che non vanno e le fanno notare.
Buon compleanno di Urliamo a tutti voi con la speranza che prima o poi staccherete lo sguardo dalla tv, dal computer, e vi guarderete intorno capendo che siete unici e mai nessuno nella storia umana sarà in grado di replicare quello che siete. Capirete che tutto sommato non siete, e lo avete sempre saputo, quello che vogliono farvi credere ed avete dentro di voi delle potenzialità enormi, "dei sogni".
Guardatevi intorno ed esigete il rispetto, l'attenzione, non con la violenza ma con il sorriso di chi ha capito che il mondo è anche il suo.
Buon compleanno amici, perchè Urliamo, dopo tutto è anche vostro e ricordatevi che sognare è la cosa più bella del mondo, non lasciamoci rubare anche questa.

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